Sui siti esteri, dove la passione per l’alta fedeltà non si ferma alla mera cronaca dei prodotti, spesso si trovano spunti di riflessione interessanti. Per esempio, Home Theater Review ha pubblicato qualche tempo fa un interessante articolo che fa un parallelo fra il mondo audiofilo e altri generi di lusso.
L’articolo è lungo e molto complesso, e potete leggerlo qui nella versione tradotta da Google, ma il cardine sul quale ruota è molto chiaro.
Si parte con una considerazione sui ristoranti di lusso e sulla moda dei Pop Up, ovvero lo spostamento temporaneo di ristoranti famosi in altre nazioni o addirittura in altri continenti. Molto spesso queste iniziative hanno una lista di prenotazione lunghissima e esauriscono i posti disponibili ancora prima di essere lanciate, pur trattandosi di ristoranti estremamente famosi e costosi.
Il parallelo è lineare, ma al contempo innovativo: esiste un mercato audiofilo che non è quello delle mostre o degli incontri fra appassionati: è quello degli amanti del lusso, del bello in ogni sua declinazione, e soprattutto che hanno disponibilità tali da potersi permettere di acquistare, per esempio, un paio di cuffie Hi-Fi o un intero impianto come acquisto di impulso. L’autore dell’articolo definisce questa fascia di mercato “il dieci per cento dell’uno per cento”.
Al di la del discorso strettamente economico, che ha evidenti velleità plutarchiche, c’è una considerazione importante: anche il mondo dell’audiofilia, come molte altre realtà che hanno conosciuto il loro maggior splendore prima degli anni ‘2000, deve sapersi rinnovare.
Quindi, ben vengano showroom e negozi per appassionati, ma è indispensabile nuova linfa. Ed è impensabile trovare nuovi appassionati negli ambienti sempre meno frequentati di quelli storici, lontani dal mainstream e spesso lontani anche dal mondo del lusso. Proverbiale a questo proposito una frase dell’autore, “La musica che suona bene è più di un hobby “nerdy” per gente di 58 anni che vive nel seminterrato della mamma e indossa magliette maleodoranti di Dark Side of the Moon agli show per audiofili” (Great-sounding music is more than a nerdy hobby for 58-year-olds who live in their mother’s basement and wear smelly Dark Side of the Moon T-shirts to audiophile shows).
Insomma, il mondo audiofilo ha bisogno di nuove leve, secondo Home Theater Review. E noi non possiamo che essere d’accordo.
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