Recensione CX8 Monitor – La tecnica e le misure – Nonsoloaudiofili

 

Il post di oggi è una pizza! 🙂

Grafici, numeri, foto per nulla artistiche di brandelli di diffusore sezionato, aperto, fatto a pezzi in nome della Scienza… Scienza inteso nel suo arcaico significato di “Conoscenza”.

Quello che stiamo per conoscere sono tutti i “numeri” della CX8 Monitor. Fredde misure qualcuno obietterà, per qualcun altro l’essenza stessa dell’Alta Fedeltà.

Niente di tutto questo, o di tutto un po’.

Questo set di misure effettuate da Alfredo di Pietro, è estremamente completo, confesso che alcune di queste non sono state neppure effettuate in sede di progetto del diffusore 🙂 .

A cosa ci può servire leggere tutti questi numeri e grafici? Ci può dire come suona un diffusore?

La risposta è Sì e No.

Le misure, per quanto complete, poco ci possono suggerire circa il “Suono” del diffusore, però, se lette in modo corretto, ci possono dire parecchio sul “Comportamento” dello stesso.

Possiamo capire se un progetto è “Buono” oppure no?

Questo lo possiamo capire con buona approssimazione, sempre leggendo in modo oggettivo e consapevole i dati a disposizione.

Ecco perché ho pensato di ripubblicare questo lungo set di misure… Buona lettura

P.S. a disposizione per ogni chiarimento 😉

Visitate anche www.cantico.eu

 

 

Ears modificato

CANTICO CX8 MONITOR: UN DIFFUSORE “ATIPICO”

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SPECIFICHE TECNICHE DICHIARATE

Sensibilità: 93 dB/1W/1m su 8 Ohm
Potenza continua sopportabile: 200 Watt
Risposta in frequenza: 50 Hz – 20 KHz
Configurazione: Due vie coassiali
Un altoparlante coassiale (Woofer da 8″ – Tweeter a compressione da 1,4”
Mobile: MDF da 30 mm. Pannelli laterali: MDF da 20 mm e legno di ciliegio da 18 mm
Cablaggio: Cardas in rame Litz
Binding Posts: Cardas
Crossover a due vie in monowiring
Dimensioni (cm): 31,5 Larghezza – 35,5 Profondità – 45 Altezza
Peso: 18,6 Kg ciascuna

In veste di Audio Enthusiast con una voglia di fare fuori dal comune, Germano Ricci ha voluto concretare la sua passione per l’elettroacustica in una linea completa di diffusori. Passione ma anche pragmatismo, visto che ogni modello è ispirato alla necessità di avere un monitor da studio per ascoltare i master registrati dal vivo. Molti dei modelli già presenti sul mercato non erano stati ritenuti soddisfacenti dal nostro esigente amico, non all’altezza comunque di mettere in rilievo ogni più piccola sfumatura contenuta nella registrazione. Ciò che nasce dalla voglia di superare i limiti individuati in altri sistemi non può che condurre a idee precise sul risultato da ottenere. Cosa rimane allora da fare allora se non rimboccarsi le maniche e iniziare a lavorare per una creazione originale?
Possiamo considerare la “Cantico Loudspeakers” come una filiazione di quella grande fucina di idee e proposte che è la ACME. A catalogo troviamo tre modelli dallo stile semplice ma ben riconoscibile: CX8 Monitor, protagoniste della nostra prova, CX8 e CX15, tutte basate su una filosofia che prevede l’uso di altoparlanti coassiali di alta qualità. La scelta è ricaduta su quello che forse è il maggior produttore italiano di trasduttori professionali, la B&C. Le Cantico sfruttano le grandi doti di questi altoparlanti, adattandoli alle particolari esigenze di ogni progetto mediante delle modifiche mirate a ottenere un comportamento più completo in gamma bassa. Attualmente esiste una versione ancor più raffinata delle CX8 Monitor, la “Neo”, che monta dei trasduttori attentamente selezionati in coppie, con magnete al Neodimio, componenti passivi nel crossover di qualità elevatissima (Mundorf Supreme), Binding Post Cardas in rame e un esclusivo sistema di riduzione dell’elettrosmog (inquinamento elettromagnetico derivante da radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti) implementato all’interno.

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Le nostre CX8 Monitor, come ogni modello Cantico, sono costruite interamente in Italia. Si presentano come un classico parallelepipedo di dimensioni e peso piuttosto importanti per la categoria cui appartengono, che è quella dei monitor da stand: 31,5 (larghezza) x 35,5 (profondità) x 45 cm (altezza), peso di 18,6 Kg ciascuna. Il corpo del cabinet è costituito da Medium Density Fibreboard di buon spessore (3 cm), abbellito da fianchi laterali dove al materiale di base è stata sovrapposta una lastra lignea formata da sei doghe ricavate da una speciale selezione di ciliegio italiano. La perfetta aderenza tra i due strati e l’assenza dell’instaurarsi di nocive vibrazioni (che di certo produrrebbero delle colorazioni sul suono) nel punto di giuntura è assicurato da viti speciali e un collante ad alta tecnologia. L’idea a doppia struttura dei fianchi è stata mutuata direttamente dall’ammiraglia di gamma CX15. Maneggiando il cabinet si riceve una confortante impressione di solidità, confermata dalla classica manovra di battitura delle nocche in più punti del mobile, la quale restituisce un suono ben sordo e molto omogeneo in qualsiasi punto venga effettuata. Va riconosciuto che i fianchetti in ciliegio impreziosiscono l’aspetto del mobile, rendendolo ben integrabile in un arredamento domestico anche di un certo tono.

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E’ probabile che anche il fattore WAF (Wife Acceptance Factor) se ne avvantaggi grazie al gradevole accostamento cromatico tra il nero e il ciliegio. Nel punto di raccordo dei fianchi con il pannello frontale non ci sono spigoli vivi ma una stondatura che, oltre a una funzione estetica, ha anche quella di addolcire l’effetto delle diffrazioni da spigolo. Alla base possono essere avvitate quattro robuste punte, l’azione accoppiante con la superfice d’appoggio che queste assicurano ha un preciso effetto sul suono, in primis asciugare la gamma bassa. A mio parere questo risultato non è necessario, anzi può essere deleterio nel caso delle CX8, le quali hanno già un range inferiore controllatissimo di suo.
Il grosso e pesante (4 kg) coassiale è assicurato al baffle frontale da otto robuste viti con testa esagonale, il fissaggio risulta particolarmente tenace perché la filettatura nella sua parte terminale non fa presa nell’MDF ma in dei “ragni” metallici da legno. Questo significa che anche dopo svariati montaggi e rimontaggi del driver, la forza con cui la flangia aderisce all’MDF rimane la stessa. Le viti della coppia di Cantico che mi è stata inviata erano color argento ma possono essere fornite anche nere, in tinta con il frontale. Preferibile a mio parere quest’ultima soluzione.

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Sul retro troviamo una piastra portacontatti con due soli robusti morsetti multifunzione, impossibile quindi il bi-wiring/amping. La dicitura “Handcrafted in Italy” non lascia dubbi sull’identità di questo diffusore, autenticamente italiano dai fianchi in ciliegio sino all’altoparlante; per Germano e gli appassionati  che amano la loro patria questa è sicuramente una bella soddisfazione! La tela parapolvere ha buone qualità di fonotrasparenza, come vedremo nelle misure di risposta in frequenza “con e senza”. Una targhetta dorata riportante il nome del brand ne abbellisce l’aspetto.

Guadagnato l’interno del cabinet si apprezza la disposizione molto accurata del materiale fonoassorbente, due fogli di feltro fissati all’MDF con numerosi punti metallici. La basetta che ospita il crossover è fissata al pannello posteriore in corrispondenza della piastra portacontatti. E’ coperta anch’essa dal feltro, fessurato nel punto di passaggio dei cavi rosso/nero, i quali appaiono adeguati alla realizzazione come spessore e qualità. Il condotto reflex sbocca nella parte inferiore del pannello frontale ed è del tipo “flared” per limitare il rumore prodotto dalle turbolenze d’aria. E’ lungo 9,5 cm e largo 6 cm, in rapporto di 2,916 con il diametro del coassiale.

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La parte interna del cabinet subito al di sotto della fresatura di alloggio dell’altoparlante è anch’essa svasata, accorgimento utile per favorire l’emissione posteriore dell’altoparlante e non creare interferenze tra questa e il mobile. Del crossover vi posso mostrare solo la fotografia in quanto il progettista nulla ha voluto rivelare sulla componentistica utilizzata né mi è stato dato il permesso di smontarlo, misurare i componenti e ricavare il layout circuitale. Ogni produttore, si sa, ha i suoi segreti e non è la prima volta che incontro un simile comportamento, per il quale ovviamente nutro il massimo rispetto. Ci affidiamo quindi alla sola Visual Inspection, la quale ci dice che vengono impiegati nove elementi passivi in tutto, tra cui due induttori, uno avvolto in aria e l’altro su nucleo in ferrite e un condensatore in polipropilene, con tutta probabilità posto in serie al segnale nella cella del tweeter. Questo crossover è una versione modificata dell’XO-1 della B&C, espressamente dedicato al coassiale in questione, con tagli del secondo ordine elettrico (12 dB/Ottava). Nella sezione misure potete vedere la sua risposta elettrica.

IL COASSIALE

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Il trasduttore coassiale utilizzato nelle nostre Monitor è una versione modificata del B&C 8CX21, altoparlante di grande qualità non espressamente pensato per l’Home Hi Fi ma per questa intelligentemente impiegato dal progettista. L’assunto di partenza intende sfruttare le superiori qualità di un ottimo altoparlante PRO, sconfessando il preconcetto di una resa timbrica forse un po’ “scorbutica” per un uso domestico. L’8CX21 trova il suo tipico utilizzo nei monitor spia da palco, sistemi in grado di sopportare grandi quantità di Watt senza battere ciglio, quindi con una formidabile tenuta in potenza. Già dai parametri di Thiele & Small specificati nel Datasheet dell’azienda è possibile rendersi conto della sua tempra.

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L’8CX21 è un coassiale a prova di bomba in grado di digerire 400 Watt di potenza continua. Molto sensibile l’unità delle basse frequenze (94 dB/w/m) costituita da un cono del diametro nominale di 210 mm (8″) con magnete è ceramico. Io ho trovato un diametro reale di 17,5 cm, misurato ponendo lo zero del mio righello in corrispondenza della prima delle due onde in tela che costituiscono la sospensione esterna. Purtroppo il range in frequenza non è molto esteso verso il basso (75 – 20.000 Hz), questo porta a inquadrare l’8CX21 come un midrange basso più che come un mid-woofer dotato di una conveniente estensione verso il range inferiore. Il diametro della bobina mobile con avvolgimento in rame è di 52 mm. Tra i parametri dell’unità LF spiccano l’efficienza dell’1,5% e un ragguardevole fattore di forza: 11,5 Tesla per metro.

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Com’era lecito aspettarsi, ancor maggiore risulta la sensibilità dell’unità per le alte frequenze a compressione caricata a tromba, ben 101 dB. Questo trasduttore è in grado di sopportare 50 Watt. La membrana di 36 mm (1,4″) è in poliestere mentre l’avvolgimento della bobina mobile è in alluminio. La frequenza d’incrocio raccomandata tra le due unità è di 2,2 kHz, la stessa implementata dal filtro dedicato B&C XO-1 e che le nostre Cantico utilizzano, seppur in versione modificata. Sia il passa basso che il passa alto sono a 12 dB/Ottava, un secondo ordine elettrico quindi, osservando la basetta che ospita il circuito non si può fare a meno di notare le diverse resistenze di livellamento, destinate a calmare l’esuberanza del tweeter e riportare la sua emissione in linea con quella del cono (il dislivello tra le sensibilità è di 7 dB). Notevole il peso complessivo dell’insieme: 4 kg come impressionante è il complesso magnetico dedicato al midrange basso, responsabile in gran parte del peso complessivo.
Come dicevamo, le Cantico montano una versione modificata del B&C 8CX21, questo mi ha sollecitato a rilevarne personalmente i parametri, operazione portata a termine con il software Limp e il metodo della massa aggiunta. E’ possibile visionare i risultati ottenuti, con i miei relativi commenti, nella sezione riguardante le misure.

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La struttura magnetica del tweeter rimane dietro quella del woofer. La gola della tromba con cui è caricato passa attraverso il nucleo centrale del woofer per poi svasarsi sino alla bocca, raccordata al profilo esponenziale del cono. Si ottiene così un efficace caricamento a tromba, valido da circa 1000 Hz in su. Il grande e potente complesso magnetico, in unione a una membrana leggera (anche se nella modifica è stato previsto un incremento della Mms), ha portato al risultato di una notevole velocità, precisione e sensibilità in un driver tutto sommato di dimensioni compatte.

 

LE MISURE

SETUP

Microfono iSEMcon EMX-7150
Alimentatore Phantom Behringer Micro Power PS400
Calibratore Microfonico PCE-SC41 in classe 2
Multimetro TRMS PCE-UT 61E
PC Notebook HP G62
Scheda audio E-Mu Creative Pre Tracker USB 2.0
Finale di potenza EAM Lab PA2150
Jig per misure d’impedenza autocostruito
Voltage probe con attenuazione di 20,55 dB per la rilevazione in Dual Channel
Cavo di potenza Supra Ply 3.4 S
Software di misura: Arta – Limp – Steps

 

M 04 Sensibilità Media Anecoica M 01 Free Field Response

Il grafico della risposta in frequenza anecoica simulata rivela la natura piuttosto particolare di questo sistema. L’impiego di un midrange basso piuttosto che un più “classico” mid-woofer conduce a un ripido passa alto, caratterizzato da un Roll-Off piuttosto precoce delle basse frequenze. La conseguenza è un registro inferiore alquanto leggero, anche se all’ascolto teso e preciso, con una F3 (frequenza minima utilmente riproducibile) intorno agli 88-90 Hz. Fs e Fb sono piuttosto distanti: 75 Hz la prima e 45 la seconda, il rinforzo fornito dal risonatore reflex avviene quindi in una zona in cui l’emissione dell’altoparlante è piuttosto modesta, con il risultato di non irrobustire più di tanto la risposta se non per un lieve picco di quasi 86,09 dB centrato a 45,6 Hz. Un livello quindi non molto distante dalla F3, che rende abbastanza presente l’intorno di frequenze immediatamente adiacenti. Ripido il passa alto. Procedendo oltre si nota una certa enfasi della zona compresa tra circa 500 e 1300 Hz, causa di un modesto rigonfiamento della gamma media ma che dona grande presenza al suono. Oltre la frequenza d’incrocio si evidenzia una certa irregolarità di risposta con uno stretto susseguirsi di picchi e buchi, dovuto con tutta probabilità al sistema di caricamento a tromba del tweeter. Sempre nella zona d’incrocio si nota un sottoslivellamento di 3-4 dB rispetto al dato di sensibilità media (89,404 dB), visibile tra 1400 e 3200 Hz circa.

M 02 RTA Ambiente M 03 Third Octave SPL

La RTA in ambiente e la suggestiva “Third Octave SPL – Time Record” sono state effettuate con Rumore Rosa indipendente sui due canali, con il microfono posto a una distanza di 3,30 m dalla mediana congiungente i due diffusori. Le altre quote sono le seguenti: parete posteriore 90 cm, parete laterale 70 cm e distanza reciproca dei diffusori 200 cm. L’altezza dal suolo del tweeter era di 97,5 cm, corrispondente a quella della seduta/microfono.
L’andamento complessivo non si discosta di molto dal quadro disegnato nella “Free Field Response”, confermata la morigeratezza della gamma bassa e l’enfasi presente sulle frequenze medie, così come il decremento del livello di pressione in zona d’incrocio. Il trend in gamma bassa, se si eccettua un picco centrato intorno ai 90 Hz (Wall Dip) si mostra regolare e omogeneo, confermato anche dalle impressioni d’ascolto che parlano di un range inferiore sempre ben controllato.

M 05 Porta Reflex Campo Vicino

Il picco emissivo della porta reflex è centrato a 43,5 Hz e vale 126 dB di pressione. E’ interessante notare come la “sporcizia” residua che fuoriesce dallo sbocco ha un livello decisamente contenuto, individuabile in due distinti picchi a 390 e 1245 Hz, con quello a frequenza più alta che non supera i 113 dB (111 dB il primo). La distanza dall’emissione principale della porta è quindi, rispettivamente, di 13 e 15 dB.

M 06 Driver Filtrati

Nella funzione di trasferimento dei due driver filtrati si individua un incrocio a 1900 Hz, realizzato con delle pendenze complessive (elettrica più acustica) notevoli, le quali contribuiscono certamente, oltre alla qualità intrinseca dei driver, alla ferrea tenuta in potenza del sistema. Molto ripida la pendenza del passa alto, con una differenza di quasi 27 dB nell’ottava tra 2436 e 1218 Hz, più blanda quella del passa basso superati i 2 kHz: circa 10 dB di dislivello tra 2137 e 4274 Hz.

M 07 Risposta Elettrica Filtro Crossover

 

L’incrocio elettrico tra woofer e tweeter avviene a 2917 Hz, una frequenza di circa 1 kHz più alta rispetto a quella complessiva risultante dalla acustica più elettrica. La differenza si spiega con il fatto che la risposta elettrica non tiene conto della pendenza acustica propria dei due driver agli estremi banda e che a questa va sommata. Si nota l’importante attenuazione cui è stata sottoposta l’emissione del tweeter, sulla carta di 7 dB più sensibile del medio-basso. Nel grafico difatti si apprezza una forbice di 6,5 dB tra le due risposte.

M 08 CSD M 09 BD (1) M 10 CSD Mid-woofer Campo Vicino M 11 BD Mid-woofer Campo Vicino M 12 CSD Tweeter M 13 BD Tweeter

Al Cumulative Spectral Decay si apprezza il discretamente rapido decadimento spettrale del tweeter, che attenua di 40 dB la sua emissione dopo il cessare dell’impulso in un tempo di circa 3,5 ms. Nel Burst Decay il decadimento viene esaminato in cicli. Cosa abbastanza normale è l’incremento dei periodi oltre un certo limite in frequenza della gamma alta.
In entrambi i tipi di misura (CSD e BD), eseguiti sul mid-woofer in campo vicino, sono visibili dei fenomeni di risonanza nella zona di enfasi riscontrata alla risposta in frequenza (500 – 1300 Hz). Nel Burst Decay in particolare si osserva un prolungamento dell’impulso sino ai 16 cicli, in corrispondenza del picco a 1300 Hz. CSD e BD del solo tweeter mostrano quelle esitazioni già apprezzate nella risposta in asse, raffigurate però nel progressivo inviluppo pressorio dei vari splice, nell’ambito di un decadimento temporale comunque rapido, in grado di attenuare l’impulso iniziale di 40 dB in 3,5 ms.

M 14 Risposta in Frequenza Asse-Fuori Asse

La tromba che carica il tweeter a compressione delle Cantico è responsabile di una discreta direttività, evidente nel fuori asse e nei diagrammi polari soprattutto a partire da una certa frequenza. A 30° di angolazione orizzontale si manifesta un calo a partire dai 13.368 Hz, sottoslivellati di 3,76 dB rispetto alla risposta in asse. Il divario aumenta a 15 kHz circa con 9,53 dB, a 18.546 Hz i dB diventano 16,83. La situazione a 45° mostra un restringimento del lobo dispersivo non appena superati i 7662 Hz, con un trend in discesa che porta i 9956 Hz 7,58 dB sotto la risposta in asse. Riferendoci alle frequenze già esaminate, a 13.368 Hz siamo a -9,05 dB, -18,01 dB a 15.238 e -19,91 a 18.546 Hz.

M 15 Diagramma Polare 400-500-630 M 16 Diagramma Polare 800-1000-1250 M 17 Diagramma Polare 1600-2000-2500 M 18 Diagramma Polare 3150-4000-5000 M 19 Diagramma Polare 6300-8000-10000 M 20 Diagramma Polare 12500-16000-20000 M 21 Diagramma Polare Waterfall 1 M 22 Diagramma Polare Waterfall 2 M 23 Diagramma Polare Filled Contour

Il diagramma polare è stato come al solito eseguito in condizioni anecoiche. Prevede una rilevazione MLS ogni 5° a coprire 180° di rotazione, sufficienti per ottenere una “Polar Full” data la simmetria dell’altoparlante rispetto ai margini del baffle frontale. Viene preso in considerazione un range di frequenze da 400 Hz sino al limite superiore dei 20.000 Hz, le rappresentazioni grafiche comprendono il Diagramma Polare a 360°, Waterfall laterale (1) e frontale (2). Non manca anche il variopinto “Filled Contour” dove si vede con chiarezza il deciso restringimento del lobo dispersivo a partire dai 10 kHz. Dopo aver sciorinato una serie di freddi numeri, il recensore dovrebbe anche descriverne le implicazioni sonore. Il risultato all’ascolto di questo andamento dispersivo dell’energia sonora può essere descritto come una probabile diminuzione di ariosità e la raccomandazione per l’utente a mantenersi diligentemente nello “Sweet Spot” se si vogliono conseguire i migliori risultati all’ascolto.

M 24 Step Response M 25 Energy Time Decay

Nella risposta al gradino possiamo apprezzare la buona coerenza temporale delle Cantico. I due impulsi, quello del medio-basso e del tweeter, seguono a breve distanza l’uno dall’altro, le punte dei due sono separate da un lasso temporale di 0,073 ms, con il secondo che assume un andamento piuttosto frastagliato. Possiamo notare che il più basso impulso iniziale ha un tempo di salita di minor pendenza rispetto a quello di discesa.

M 26 Distorsione Armonica 90 dB M 27 Distorsione Armonica Percentuale 90 dB M 28 Distorsione Percentuale (4° e 5°) 90 dB M 29 Distorsione Armonica 100 dB M 30 Distorsione Percentuale 100 dB M 31 Distorsione Percentuale (4° e 5°) 100 dB

Buone notizie vengono dal fronte delle distorsioni armoniche, dove a un livello di 90 dB SPL sulle frequenze più basse non si verifica nessuna impennata, a riprova delle notevoli capacità dinamiche del coassiale B&C. A 50 Hz THD, seconda e terza armonica si attestano rispettivamente sullo 0,64%, 0,23% e 0,34%, superati i 100 Hz si scende su valori davvero interessanti. Nel range 140 – 270 Hz si toccano i minimi con una THD, seconda e terza armonica che non superano mai lo 0,3% (0,26%, 0,14% e 0,21% a 200 Hz). Oltre i circa 300 Hz i tassi tendono un po’ a salire. In gamma media (930 – 1660 Hz) si avvicinano alla linea dell’1%, in seguito ridiscendono abbondantemente sotto l’1% sino a 4000 Hz per poi salire nuovamente sulle alte frequenze, rimanendo comunque su valori che non sforano mai l’1,8%. Nell’ambito di un andamento altalenante, le altissime (13 – 20 kHz) viaggiano entro l’1% (THD e seconda armonica) mentre la terza, legata al clipping di membrana, sprofonda su valori molto bassi e mai superiori allo 0,05%.
Le potenzialità dell’8CX21 mi hanno indotto a spingermi sul terreno dei 100 dB di pressione media del segnale test (a un metro di distanza) senza alcun patema d’animo. A questo livello l’andamento distorsivo presenta un quadro analogo, ovviamente con dei tassi più elevati. In tutte le rilevazioni il microfono distava dalla cupola parapolvere esattamente 25 cm.

M 34 TNDM 90 dB SPL M 35 TNDM 100 dB SPL

Risultati egregi mostra anche la TNDM, molto contenuta anche questa sin dalle frequenze più basse. Ho ritenuto opportuno far partire l’inizio della rilevazione da una frequenza corrispondente alla Fb (45 Hz), da quel punto e sino a 75 Hz la TNDM si aggira tra l’1 e il 2%. Salendo in frequenza si abbassa su valori che lambiscono l’1%, in ulteriore discesa oltre i 150 Hz. La gamma 200 – 900 Hz, in buon accordo con la THD, si abbassa sui valori minimi riscontrati nella misura, cioè lo 0,5-0,6%. Un gradino si verifica tra 1300 e 2900 Hz con due picchi che giungono al 2%. Nella parte terminale del range esaminato (3000 – 18432 Hz) si ridiscende su valori compresi tra lo 0,4 e l’1%.
Come nelle distorsioni armoniche, anche qui ho osato inoltrarmi nella regione dei 100 dB di pressione a un metro, un livello oltremodo fastidioso alle orecchie nel rumore rosa “bucato”, quasi insopportabile se ascoltata per diversi secondi. Le buone capacità di articolazione sono confermate anche a questa pressione. In relazione ai range già visti, la zona 45 – 75 Hz slitta al 4-5%, a 200 – 900 Hz siamo tra l’1 e il 2%, 5-6% tra 1300 e 2900 Hz, 2-3% dai 2900 Hz sino al limite superiore di misura.

M 36 Con e senza griglia

Nulla da eccepire sulle qualità di fonotrasparenza della tela usata nelle CX8 Monitor: le due risposte con e senza sono praticamente sovrapponibili.

M 33 Modulo e Argomento Impedenza

M 39 Modulo e Argomento Impedenza Tweeter

Nel grafico del modulo e argomento d’impedenza annotiamo che il primo dei due picchi del sistema reflex è molto più basso del secondo. Il valore ohmico del secondo è decisamente elevato e analizzato insieme alla Rmax della misurazione in aria libera la dice lunga sul fattore di forza (BxL) di questo trasduttore. Il minimo di modulo si raggiunge a 205 Hz e vale 5,78 Ohm un valore che non impensierisce di certo l’amplificatore a monte. Bisogna però mettere in conto nella valutazione anche la parte reattiva, che nel nostro caso non è proprio tranquilla. La massima rotazione di fase positiva (induttiva) si raggiunge a 71 Hz con 58,2° mentre la negativa (capacitiva) vale ben 71,2° e si raggiunge a 96 Hz. Consigliabile quindi affidare le Cantico non ad amplificatori mingherlini e/o che soffrano i carichi fortemente reattivi.

M 37 M. e A. Aria Libera-Massa Aggiunta

M 38 Parametri T&S Mid-woofer

Con il software Limp ho misurato i parametri di Thiele & Small del B&C 8CX21 modificato che è stato utilizzato nelle Cantico. Dal confronto con i valori dichiarati dall’azienda emerge l’intenzione di ottenere qualcosa di più sulle basse frequenze da un driver che è sostanzialmente un midrange basso, avendo una Fs di 75 Hz. Le differenze stanno nella maggior Mms dell’altoparlante modificato: 33,99 grammi contro i 21 dell’originale; ne risente il Qms che risulta molto elevato e leggermente più elevati sono anche il Qes e il Qts riscontrati. Inferiore il Vas, misurato con la tecnica della massa aggiunta, pari a 10,67 litri e molto bassa la cedevolezza meccanica delle sospensioni (Cms) anche a causa della doppia onda di tela.
Insieme alla rilevazione del modulo e argomento d’impedenza in aria libera dell’unità LF ho misurato anche quello del tweeter a compressione, dove si vedono delle microesitazioni in diversi punti imputabili al caricamento a tromba.

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