Quindici anni fa, il primo iPod cambiava la musica per sempre.

Per gli appassionati di lungo corso sembra ieri. Eppure il primo iPod veniva svelato da Steve Jobs poco più di 15 anni fa, il 23 ottobre 2001.

E in pochi anni avrebbe cambiato tutto.

Ottobre 2001. Apple è una società come tante altre, produce computer con criteri molto particolari, ed è praticamente senza rivali in due settori molto specifici: grafica e produzione musicale, anche se alcuni in questo secondo settore hanno ancora qualche rimpianto per gli Atari ST.

Quando Steve Jobs sale sul palco e annuncia, fra le altre novità, un lettore musicale, le persone lo accolgono con moderato entusiasmo. Certo, le caratteristiche sono di tutto rispetto e la capacità è considerevole: ben 5 GB, capaci di ospitare “mille canzoni” sono interessanti, la batteria offre una buona autonomia.

Apple Computer Inc. chief executive Steve Jobs gestures as he introduces the new iPod during Apple's launch of their new online "Music Store" in San Francisco, Monday, April 28, 2003. (AP Photo)

Ma ci sono un po’ di faccende in sospeso: la musica in formato completamente digitale è ancora piuttosto complicata per il mercato consumer, e poi c’è quella faccenda del software proprietario, iTunes, indispensabile per usare il nostro iPod da 399 dollari.

iPod, cronaca di un successo non proprio annunciato

Ricordiamoci: siamo nel 2001, iPhone non è nemmeno immaginabile e gli “One more Thing…” che renderanno celebri i keynote di Steve Jobs sono appena iniziati, e non sono ancora così entusiasmanti. Steve Jobs stesso è un imprenditore di successo, ma non è la star con milioni di fan che diverrà di lì a poco (peraltro anche grazie a iPod).

 

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Eppure quell’oggetto, così diverso dai lettori MP3 già presenti sul mercato, ha un fascino quasi magnetico sugli appassionati di musica, pur con tutti i limiti che la tecnologia del tempo aveva.

E proprio grazie all’anello apparentemente più debole della catena, iTunes, fino ad allora un modesto riproduttore audio, trasformare i CD in MP3 e trasferirli su iPod era diventata una passeggiata, possibile per tutti.

L’esperienza utente come comandamento

Mentre gli utenti Apple rippavano i loro CD, li spostavano su iPod e gli avanzava anche il tempo per un aperitivo in centro o una corsa, gli utenti Windows si dannavano con formati, encoder, software di terze parti e driver. Non stupisce se la prima versione di iTunes per Windows, nel 2004, venne accolta come una benedizione anche dai più zeloti. Finalmente iPod era disponibile anche per gli utenti Windows. Casualmente, questo accadeva proprio mentre iTunes diventava anche una piattaforma per la vendita di brani musicali online, ma questa è un’altra storia.

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Quello che la lezione di iPod insegna ancora oggi, è uno degli aspetti fondanti del mondo della tecnologia consumer moderna: l’innovazione non è nulla, se non tiene conto nell’utente. perchè ammettiamolo: Apple con iPod non ha inventato nulla. I lettori MP3 esistevano già, così come i lettori musicali. Quello che ha trasformato un prodotto come tanti in un successo planetario è stata la user experience: per la prima volta una tecnologia all’avanguardia era facile, divertente, piacevole (oggi diremmo trendy). Gli oggetti hi-tech uscivano dai garage e dai magazzini: non era più una questione di buio, schermi con codici incomprensibili, saldatori e banchi di lavoro. La musica digitale era una figata, per correre, ballare e, perché no? Farsi belli con gli amici o le ragazze. Un’idea semplice, in fondo, che avrebbe fruttato a Steve Jobs fama e denaro.

Era il 2001.

Oggi il mondo della musica è completamente diverso.

L’iPod è stato il primo passo di quella rivoluzione.

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