La terza parte della lista di album meglio prodotti della storia
Che si tratti di Hip Hop, di pop, di produzioni colossali o di singole persone, alcuni album hanno saputo lasciare il segno anche per le incredibili soluzioni tecniche adottate.
Phil Spector – Back To Mono: Nessuno innovò la registrazione musicale del ventesimo secolo quanto Spector, la cui tecnica “Wall of Sound” continua a influenzare il suono degli album di oggi. Dopo aver formato negli anni Sessanta il gruppo al femminile The Ronettes, fu Spector a produrre in seguito ‘Let it Be’ dei The Beatles, lavorando inoltre con i Ramones. Con ‘Back to Mono’ Spector si concesse un raro momento sotto i riflettori e mise in mostra il proprio talento da solo, con fulgida chiarezza.
Prince – Sign O the Times: Per quest’album Prince tornò a lavorare da solo, dando alla luce quello che ancora oggi è uno degli album più sperimentale dal punto di vista sonoro dell’icona del pop. Preferendo l’elettronica alle tradizionali chitarre rock, l’approccio minimale del disco e l’arrangiamento innovativo portò il lavoro di composizione di Prince (che era già riconosciuto tra i classici), verso nuove prospettive.
Missy Elliot – Miss E … So Addictive: Pieno di beat futuristici, il terzo album di Missy Elliot mostrò il produttore Timbaland nel suo momento più ambizioso e avanguardistico, contribuendo alla creazione di una volatile epica rap nata nel punto di collisione di diversi generi.
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David Bowie – Heroes: Il secondo momento della trilogia berlinese (che fu un progetto profondamente aperto alla collaborazione con altri artisti), mostrò appieno il lavoro di produzione giocosamente idiosincratico di Dame Dave. Influenzato dal krautrock e dalla Guerra Fredda, ma presentato principalmente come una perla dell’art rock, ‘Heroes’ prese le iniziali idee socialmente informate di Bowie e le rifinì fino alla perfezione.
J Dilla – Donuts: Genio dell’hip hop strumentale, J Dilla pubblicò questo incredibile album nel giorno del suo trentaduesimo compleanno, nel 2006. Morì tre giorni dopo. Avendo sofferto per molti anni di una rara malattia ematica, questo musicista di Los Angeles scrisse gran parte di questo ipnotizzante trip uditivo dal letto di un ospedale quando le sue condizioni peggiorarono, fino a che riuscì a dar forma ad uno degli album dal suono più originale di sempre.
Daft Punk – Random Access Memories: Nel ritornare sulle scene dopo otto anni di anni di pausa tra un album e l’altro, i Daft Punk scambiarono la techno di Human After All per una matrice disco, elettronica e dance influenzata dalla West Coast. Dagli arrangiamenti fino ai campionamenti e alla qualità del suono. ‘Random Access Memory’ fu un LP di successo grazie a molto più di una hit estiva.
Eminem – The Marshall Mathers LP: Dr Dre si conquistò la produzione esecutiva del disco in un team forte di cinque elementi, inclusi i Bass Brothers e lo stesso Eminem, riducendo i beat al minimo per esser certo che i versi personali e provocatori del rapper ottenessero la massima attenzione. Basti dire che funzionò.
Arrivederci alla prossima settimana con la quarta parte!
Gli album meglio prodotti della storia – Parte 1 – Parte 2 – Parte 4
Questo articolo è stato liberamente adattato da 25 Albums With The Most Incredible Production, inzialmente apparso su NME
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