Ennio Morricone, la scuola e l’amore per la musica

Cercando nuove risorse da cui trarre ispirazione, ci siamo imbattuti in una interessante lettera che Ennio Morricone, icona incontrastata della musica italiana, scrisse qualche anno fa al giornale Il Messaggero e che prendeva spunto da una discussione nata in TV sull’insegnamento della musica nelle scuole.

Senza entrare troppo nel merito delle questioni didattiche, senza dubbio più adatte per chi conosce a fondo il mondo dell’insegnamento, quello che ci ha colpito particolarmente è la seconda parte della lettera, in cui si mettono in evidenza le differenze fra la Germania e l’Italia. Secondo Ennio Morricone, «In Germania ogni famiglia suona Bach con il flauto dolce e il pianoforte o addirittura il clavicembalo, cantando e leggendo gli spartiti. Quella è la vera nazione musicale, non l’Italia».

E proprio questa differenza nell’approccio all’educazione musicale, frutto di un metodo diverso, è all’origine del maggiore amore che la nazione tedesca dimostra per la musica, in particolare per quella di elevata qualità. Un metodo in cui non ci si limita a far strimpellare ai ragazzi qualche motivetto con il flauto, ma in cui l’ascolto, e l’educazione all’ascolto, sono parte integrante dell’esperienza formativa. Questo si collega perfettamente con la nostra filosofia, in cui la musica, e di conseguenza l’audiofilia, non dovrebbero essere solo un piacevole passatempo in cui alcuni hanno la fortuna di incappare, ma dovrebbe nascere dalla comprensione che anche la musica, come la letteratura e la fotografia per esempio, è cultura, storia ed educazione.

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