Amplificatore esterno per smartphone sì o no?

Una soluzione tascabile ed efficace per avvicinare l’ascolto da mobile all’alta fedeltà

L’amplificatore esterno per smartphone potrebbe essere l’asso nella manica (o piuttosto nella tasca) degli audiofili che non rinunciano alla musica on the road.

E’ dura passare dall’alta fedeltà di un impianto ottimizzato alle discutibili prestazioni di un paio di auricolari infilati nello smartphone, vero? Sembra di tradire l’audiofilia! Anzi diciamo le cose come stanno: è un tradimento in tutto e per tutto.

Rinunciare alla musica da mobile per rimanere fedeli all’alta definizione però è un sacrificio che non tutti sono disposti a fare di buon grado, quindi oggi cercheremo di offrire un escamotage intelligente e funzionale a tutti coloro che vogliano ascoltare Bohemian Rapsody senza che Freddy Mercury, ovunque sia, si senta mortalmente offeso da una insopportabile mancanza di fede.

darth vader

Parliamo del DAC, potenzialmente il miglior alleato di un audiofilio on the road

Un DAC (Digital / Analog Converter), ovvero il dispositivo incaricato di trasformare dati digitali in dati analogici, è necessariamente presente in tutti gli smartphone e in tutti i device destinati all’ascolto di suoni digitali. Se non fossero provvisti di DAC questi dispositivi non sarebbero in grado di emettere un segnale analogico che, una volta amplificato e quindi ricevuto dalle cuffie o dagli altoparlanti, sia in grado di farci ascoltare il suono.

La funzione del DAC consiste, a livello tecnico, nell’annullare il fenomeno del jitter. I campioni audio che compongono un file audio digitale dovrebbero essere stati acquisiti durante la registrazione del brano, e trasmessi durante la sua riproduzione, alla stessa velocità: questo in teoria.

Nella pratica il jitter si verifica quando la trasmissione dei campioni non avviene a intervalli regolari: ne consegue che la parziale sovrapposizione dei campioni genera un suono in uscita piatto, scattoso, tipico dei lettori CD di bassa fascia di prezzo che utilizzano oscillatori al quarzo scadenti..

Un DAC ha il compito di convertire in analogico i campioni digitali ricevuti impostando tra di essi una cadenza perfetta, in maniera da evitare sovrapposizioni e scatti che disturbano un orecchio educato ma che, purtroppo, spesso non sono nemmeno avvertiti da chi non ha abitudine all’ascolto consapevole.

Meglio il DAC assolve al suo compito, più la musica liquida di origine sarà simile a una traccia analogica. Naturalmente su questo influisce anche la frequenza di campionamento e la profondità di bit con cui è stata registrata la traccia digitale originaria, ma non è questo il punto in esame oggi.

I migliori DAC integrati su smartphone

La profondità di bit con cui viene registrato un file audio varia in genere dai 16 bit con cui si registra su CD audio ai 24 bit con cui si registra su DVD audio. La musica ad alta fedeltà viene registrata a 32 bit.

I DAC sono classificabili secondo gli stessi parametri, dati che come abbiamo già visto non fanno altro che compiere l’operazione inversa a quella della codifica in digitale.

Attualmente gli smartphone con DAC a 32 Bit sono:

LGV20: 32-Bit Quad, ESSSABRE ES9218
LGV10: 32-Bit ESSABRE ES9018
ZTE AXON 7 32-Bit, AKM AK4490

Ammesso quindi di riprodurre musica di alta qualità da un dispositivo dotato di un DAC in grado di trasformare appropriatamente le informazioni digitali ad alta definizione in dati analogici, possiamo cominciare ad avvicinarci alla qualità del suono da cui gli audiofili sono dipendenti, ma siamo solo a metà del percorso.

Ha senso acquistare un amplificatore esterno per smartphone?

Posto che il comparto di decodifica sia al livello delle nostre aspettative, dovremo scendere a patti con il fatto che non si potrà pilotare decentemente le proprie cuffie basandosi soltanto sugli amplificatori integrati negli smartphone e negli altri device, a meno che naturalmente non si tratti di auricolari a 16 ohm, ma non è di certo la nostra scelta primaria, no?

Per tirar fuori il meglio da un paio di cuffie degne di questo nome e adatte alle nostre abitudini di ascolto avremo senza alcun dubbio bisogno di un amplificatore esterno che riesca a sostenere le prestazioni di cuffie ad alta impedenza.

Ha senso?

La risposta giusta a questa domanda è completamente soggettiva: molto dipende dal tempo che si trascorre fuori di casa, da quanto spesso e quanto a lungo si ascolta musica durante questo periodo di tempo, dalla nostra confidenza con un certo modello di cuffia che proprio non vogliamo lasciare a casa anche se offre un’impedenza di decine di ohm e presenta un ingombro considerevole.

Nickel by Periodic Audio: la soluzione a tutti i problemi di amplificazione outdoor

E’ notizia recentissima che Periodic Audio metterà a breve sul mercato un amplificatore per cuffie che renderà la vita di ogni audiofilo un po’ più degna di essere vissuta anche all’esterno delle confortevoli quattro mura della sua stanza d’ascolto.

Nickel sarà un amplificatore in grado di condensare tutte le caratteristiche di cui dev’essere dotato un dispositivo destinato all’uso in modalità mobile realizzato per soddisfare altissimi standard di qualità.

Nikel - Periodic Audio

  • Compattezza: Nickel misura solo 3 x 5 x 1,5 cm e pesa meno di 21 grammi
  • Autonomia Energetica: questo amplificatore non basa le proprie prestazioni sulla batteria del device a cui viene applicato, di cui sfrutta unicamente il DAC.
    Dotato di una batteria interna, si accende soltanto quando vengono collegati contemporaneamente ad esso le cuffie e il device – sorgente.
  • Lunga durata della batteria: circa 8 ore, potenza della batteria: 220 mAh.
  • Velocità di ricarica: per ricaricare fino al 100% una batteria che sta languendo al 10% occorreranno solo 20 minuti di ricarica

Adesso veniamo agli aspetti fondamentali: Nickel è in grado di pilotare cuffie fino a 50 ohm.

Nello specifico, può erogare:

150 mW su 50 ohm
250 mW su 32 ohm
270 mW su 16 ohm

Citando direttamente la pagina del prodotto dal sito di Periodic Audio:

Nickel è stabile con un carico di 8 ohm, il che lo rende ideale per quasi tutte le cuffie presenti sul mercato.
Un guadagno fisso di 3 decibel consente di raggiungere un livello superiore rispetto a quello generato dalla maggior parte degli smartphone e dei DAC in commercio, ma è abbastanza basso da mantenere quasi l’intera gamma dinamica del volume a partire da qualsiasi sorgente.

Il prezzo? Pare sarà commercializzato a poco meno di 300 Dollari.

Siamo vicini alla nuova era dell’Audiofilia Out Door?

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