Un chiodo sul muro…

Su un muro della mia sala d’ascolto c’è un chiodo, appesi su quel chiodo ci sono dei badge: sono quelli degli eventi e delle fiere “importanti” a cui ho partecipato negli anni con i miei prodotti.

Ci sono i Badge di Monaco e del Milano Hi End del 2009 dove ho presentato in pubblico le Cantico CX-8 per la prima volta.

Da oggi ci sarà un badge in più ed è quello di Degustazioni Musicali.

Non voglio fare nessun paragone fra questo evento e Monaco o Milano, ci mancherebbe, ma voglio raccontarvi perché ritengo che questo deva essere considerato un evento “importante”.

Ormai in Italia abbiamo tante, tantissime fiere “minori” sparse un po’ dappertutto, al punto che non si sa più neppure a quali partecipare. Si fanno considerazioni sui costi, sul numero di visitatori, sulla quantità di salette e in base al presunto ritorno di immagine in rapporto ai costi si decide dove andare.

Tutto bene, tutto logico, ma…

Il problema di tutto questo è la reale possibilità di misurare in questi termini una passione.

La Qualità della nostra esperienza di “audiofili” dove risiede?

Nei dati di targa dei nostri apparecchi, nel numero di dischi che possediamo o forse nel preteso “prestigio” dei marchi?

Non credo proprio. E così non credo che ci si possa ancora permettere di giudicare la Qualità di un evento dal numero di salette o dal costo e dal marchio degli impianti esposti.

Quello che serve è l’amore per ciò che si sta facendo.

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E non crediate che io mi limiti a una visione esclusivamente romantica del mio mestiere: Pensate a un visitatore casuale che si trovi in una mostra con decine di impianti, la maggior parte dei quali costosissimi, spesso assemblati solo per far “colpo” sul pubblico e non raramente malsuonanti come pochi. Cosa penserà del nostro mondo questo signore? Come minimo mi aspetto che ci prenda tutti per dei poveri masochisti da curare. Non un gran modo per acquisire nuovi clienti, non credete?

AL Lido di Camaiore ho percepito qualcosa di diverso.

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C’erano “ragazzi” con le loro “creature”, orgogliosi del lavoro svolto, c’erano rivenditori e piccolissimi attori di questo mercato come il sottoscritto, ma il livello di cura per l’organizzazione e la presentazione era percettibilmente molto elevato. La maggior parte degli impianti erano “alla portata” e non si sono viste mostruosità. Si passava dall’impiantino Very British assemblato con sapiente attenzione ai maxi diffusori coi wooferoni spinti dai mono a stato solido… passando, tanto per dire, dall’impianto (nostro)  con le 300B e l’ultima incarnazione delle Cantico CX-8.

Insomma il nostro visitatore casuale avrebbe potuto ascoltare praticamente tutte le declinazioni di impianto e, ve lo garantisco, le avrebbe ascoltate nelle migliori condizioni e con la tranquillità necessaria per farsi una buona opinione di noi e delle nostre manìe. Non vi sembra un risultato importante?

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Concludo con un doveroso ringraziamento a tutte gli appassionati del Nuvistor Club che hanno speso il proprio tempo e il proprio impegno per dare vita a questo evento che io reputo molto importante.

P.S. ma se torno ad autocostruirmi qualcosa come 25 anni fa posso iscrivermi anch’io al Nuvistor Club? 🙂

 

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